Nuovi inizi
Meditazione Guidata n°4
Iniziare qualcosa di nuovo ci rende grandi, indipendentemente da cosa iniziamo, perché dichiariamo che siamo in grado di creare una novità, una discontinuità con il passato.
Una volta iniziato, basterà seguire il flusso…
Ma aver iniziato avrà voluto dire essere stati in grado di sorridere alla paura!
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Ci sediamo, portiamo l’attenzione ai punti di contatto del nostro corpo con il cuscino o con la sedia e ci ancoriamo per qualche istante sulla pancia, prestando attenzione ai movimenti dell’inspirazione e dell’espirazione.
Ancora per pochi giorni possiamo dire di essere nel periodo della primavera. Il tempo non spesso ci assiste ma la primavera è importante ed è un periodo dell’anno che ci fa lasciare alle spalle il freddo dell’inverno e che ci ricorda che è sempre possibile cambiare, che è sempre possibile iniziare qualcosa di nuovo e lasciar andare qualcosa di vecchio.
Per iniziare qualcosa di nuovo, abbiamo davvero bisogno di lasciar andare qualcosa di vecchio, di concluderlo, di fare spazio e di accettare che tutto quello che era possibile è stato fatto. Spesso cambiare è difficile, anzi, potrebbe essere più facile quando i cambiamenti ci sono imposti che scegliere di cambiare. Che cosa ci insegna la primavera sul cambiamento? Il cambiamento della primavera è una piccola sorpresa, basta una notte, pochi giorni, e tutti quello che sembrava fermo e morto prende improvvisamente vita e fiorisce. Spesso il cambiamento è così: ci coglie alla sprovvista quando meno siamo preparati. Quando invece dobbiamo essere noi a decidere di cambiare, a lasciare alle spalle il vecchio, di iniziare qualcosa di nuovo, la situazione si fa più complicata e spesso più difficile e lenta. Tutti noi abbiamo aree della nostra vita in cui vorremmo portare delle novità. Il modo improvviso con cui arriva la primavera ci apre alla fiducia che questo possa essere contagioso anche per noi.
I fiori non hanno paura di sbocciare o gli alberi non hanno paura di mettere nuove foglie. Noi, a volte, sì. Abbiamo paura di uscire dal letargo, rimandiamo, ci nascondiamo, evitiamo di affrontare ciò che ci fa paura. In questi casi, il sentimento dominante è proprio la paura. Per affrontarla, la prima cosa da fare è affrontare se stessi, guardarci allo specchio, senza avere paura di vedere i nostri limiti. Quando ci diamo la possibilità di incontrarci, di vedere chi siamo davvero, abbiamo la possibilità di innescare un cambiamento, di iniziare qualcosa di nuovo. Quando ci affrontiamo con onestà, possiamo scoprire quali sono le nostre vere risorse, le nostre capacità nascoste, quelle che copriamo per paura di vedere chi siamo realmente. Il risveglio della primavera non significa iniziare qualcosa di nuovo a caso, ma sentire cosa vogliamo nella nostra vita e lasciare che questa spinta si concretizzi. Non possiamo pensare però di riconoscere le nostre risorse o di riconoscere le nostre spinte interiori per rimanere nascosti a noi stessi per coprire i nostri errori.
Quante volte corriamo il rischio di fermarci perché abbiamo paura di vivere e abbiamo paura della nostra grandezza. La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati. La nostra paura più profonda è di essere potenti oltre ogni limite. È la nostra luce, non la nostra ombra, a spaventarci di più. Ci domandiamo “Chi sono io per essere brillante, pieno di talento e favoloso?” In realtà, chi sei tu per non esserlo? Siamo tutti nati per risplendere come fanno i bambini; non solo alcuni di noi, ma ognuno di noi. Quando permettiamo alla nostra luce di risplendere, inconsapevolmente diamo agli altri la possibilità di fare lo stesso e quando ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri. Affrontarci, scoprirci, ascoltarci, ci permette di comprendere che le difficoltà ci appartengono, ma ci appartengono anche il coraggio, la nobiltà, la dignità e la voglia di iniziare qualcosa di nuovo.
Provate ora a immaginare, come su uno schermo davanti a voi, il nuovo inizio che vorreste. Provate a dipingerlo, a immaginarlo come sulla pellicola di uno schermo cinematografico. Voi all’interno del vostro nuovo inizio, con tutti i particolari che riuscite a raccogliere dell’ambiente, di come siete voi, di chi vi circonda, di come vi sentite a livello energetico ed emozionale. Lasciatevi accompagnare da questa immagine e, se visualizzare su uno schermo è troppo complesso, o non avete idea ancora tangibile di quale potrebbe essere il vostro nuovo inizio, state solo sulle sensazioni, su come vorreste sentirvi, su quello che vorreste provare. Lasciate che l’immagine dello schermo pian piano vi coinvolga completamente; se non è l’immagine, che lo siano le sensazioni che provate.
Iniziare qualcosa di nuovo ci rende grandi, indipendentemente da che cosa iniziamo, perché dichiariamo che siamo in grado di creare una novità, una discontinuità con il passato. Non permettiamo che la paura di vivere ci tolga questa opportunità. La paura di vivere è quello spavento che ci coglie ogni volta che ci troviamo di fronte a qualcosa che ci rende grandi. È la paura di crescere e di diventare chi siamo veramente. Vuol dire realizzare noi stessi, compiere quell’impresa che rende più significativa la nostra vita e che ci permette di sentirci vivi e padroni di noi. Ecco perché guardarsi allo specchio e iniziare è la più nobile delle azioni. Una volta iniziato basterà seguire il flusso, ma aver iniziato avrà voluto dire essere in grado di sostenere la paura.
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