Sull’inevitabilità della morte
Meditazione Guidata n°14
Morire, di per sé, è molto semplice ed è un fatto assolutamente naturale, anzi… non c’è vita senza morte. Lo sperimentiamo innumerevoli volte nei cicli delle giornate, delle stagioni, dei mesi… nella natura stessa in moltissime forme.
Eppure tanta semplicità, paradossalmente, non viene vissuta con altrettanta facilità.
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Iniziate questa meditazione quando la vostra mente è calma e ferma nel presente. Contemplate le parole che vi dirò, ascoltatele, ripetetele nella vostra mente e poi rimanete in ascolto di quello che accade nel corpo e nella mente, senza farvi travolgere o trascinare dai pensieri, ma osservandoli. Man mano che si familiarizzerà con questi concetti, anche la proliferazione mentale oppure le resistenze del corpo si faranno sempre più gestibili.
La morte è inevitabile. Facciamo mille progetti, facciamo mille domande, mille scelte che riguardano il nostro futuro, magari anche a distanza di anni. La morte, che è l’unico avvenimento che sicuramente accadrà, non è mai nei nostri pensieri. Tutti dobbiamo morire. Nel passato, grandi personaggi, studiosi, scrittori, filosofi, scienziati, persone comuni, tutte queste persone erano vive, sono nate, hanno lavorato, hanno studiato, hanno amato, lottato, pianto, riso e sono morte. Non c’è nessuno che sia vissuto senza dover morire: nessuna persona saggia, nessuna persona ricca, nessuna persona povera, nessuna persona famosa. Nonostante i progressi della scienza, possiamo allungare la vita media ma non possiamo evitare la morte.
Ricordatevi tutte le persone che conoscevate e che ora sono morte. Pensate a tutte le persone che conoscete e che sono ancora vive. Contemplate il fatto che ciascuna di loro un giorno morirà e così anche voi. Fate esperienza di questo con tutto il vostro essere.
La durata della vostra vita diminuisce costantemente. Il tempo non si ferma mai e da quando nasciamo è solo un percorso verso la morte. Ogni ora che passa ci avvicina alla morte, ogni minuto che passa, ogni respiro che facciamo è un respiro in meno. Potete immaginare una clessidra con della sabbia all’interno che scorre velocemente verso il basso. Il tempo che avete ancora da vivere è simile a quei granelli che scorrono. Mantenete per qualche tempo la vostra consapevolezza sull’esperienza di questa corrente ininterrotta di tempo che vi avvicina alla morte.
Se vi doveste lanciare da un aeroplano senza paracadute, sareste pienamente consapevoli della prossimità della morte. Provate a immaginarvi all’interno di quell’esperienza e controllate i pensieri e i sentimenti che attraversano la vostra mente. La realtà della vostra situazione giornaliera non è molto diversa: ci stiamo muovendo sempre verso la morte come in un lungo lancio senza paracadute da un aereo e non si può fare nulla per evitarla o per posticiparla.
Che cosa può avere valore davvero se siamo così vicini e in questa corsa continua verso la morte? I soldi, il successo o l’energia positiva e costruttiva creata per rendere speciale la vostra vita? La qualità della vostra vita, la qualità del vostro rapporto con voi stessi. Valutate la vostra vita: immaginate di dover morire domani, a che cosa dedicate tempo? Ad arrabbiarvi per questioni inutili? A discutere per principio? O alle persone care, che potrebbero mancare prima di voi? A che cosa dedicate le vostre energie? Quanto riuscite a rendere preziose le vostre giornate?
Quanto è importante ricordarsi sempre, in ogni momento, che stiamo per morire, per capire che cosa c’è di importante intorno a noi, qual è il modo in cui vogliamo vivere ed essere nel mondo per noi stessi e per gli altri. Quanto voglio che la sabbia di questa clessidra sia piena di vita, di gioia, di felicità. Quanto più possibile.
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