Amarsi forte
Meditazione Guidata n°20
Quello che vi chiedo di fare in questa meditazione è di ripetere a voi stessi, nella vostra mente, alcune frasi.
Oggi decido di accettarmi così come sono
Oggi decido di amarmi così come sono
All’inizio sarà magari qualcosa di meccanico, ve le ho dette io. Magari stridono un po’. Ascoltiamo quello che emerge e proseguiamo…
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All’inizio di ogni pratica portiamo sempre l’attenzione alla nostra posizione. Facciamo in modo che sia confortevole, che ci faccia sentire a nostro agio. Non limitiamoci a scegliere quella che abbiamo usato il giorno prima ma interroghiamoci, chiediamoci ogni giorno se quella è la posizione adatta a noi. Se siamo seduti, ricordiamoci di allineare la testa sopra al cuore e il cuore sopra il bacino, come se fosse una corda che dalla sommità del capo ci tira dolcemente verso l’alto, quindi la nostra schiena è eretta. Se sono su una sedia evito di appoggiarmi allo schienale, ma cerco di mantenermi in una posizione vigile, non rigida, ma vigile. Se invece ho scelto una posizione sdraiata, il consiglio è sempre di far cadere le punte dei piedi verso l’esterno, di scegliere di tenere le braccia lungo il corpo oppure sulla pancia. Fate attenzioni ad eventuali tensioni sul collo, sulle spalle, sul viso. Rilassate gli occhi, la bocca, le guance e dedicate questi primi momenti al contatto e all’ascolto del vostro corpo che ogni giorno sarà diverso, ogni giorno vi restituirà qualche sensazione diversa, la necessità magari di qualche accorgimento. Questo è il nostro tempo per fermarci, per riconnetterci e anche per re-incontrarci, magari dopo giornate fatte di attività, cosa da fare, cose a cui pensare. Ci sono poi dei momenti in cui semplicemente stiamo. Possiamo fidarci di questo momento che scegliamo di dedicare a noi, ci possiamo fidare qualsiasi cosa accada, anche se mi annoio, anche se sento frustrazione, anche se sento impazienza. Abbiamo scelto un momento, non dura per fortuna troppo, e lasciamo semplicemente che questo momento sia, con tutto quello che c’è, che magari può essere anche noia, può essere anche impazienza, può essere qualsiasi cosa.
Quando non c’è la voce, quando non c’è la guida, la mente è portata a spaziare, è portata a riempire il silenzio. Osserviamo cosa succede quando c’è silenzio: cosa fa la mente? Magari pensa a cosa deve fare, ad esempio, o se sta veramente non facendo niente. Facciamo un sacco di pensieri e fa sorridere quando li osserviamo tutti davvero, perché siamo pazzeschi, riusciamo ad attorcigliarci meravigliosamente. Penso a non pensare, sto pensando che sto pensando che non devo pensare. Siamo bravissimi. Quello che dobbiamo fare non è pensare di dover smettere di fare questa cosa o di scacciare questi pensieri o di giudicarci perché li abbiamo (“Eh no, non dovrei, non dovrei avere questa sensazione, non dovrei sentirmi così”), ma questo è il momento per accogliere quello che c’è e per osservare, senza seguire i pensieri. Quando ci accorgiamo che ci stiamo attorcigliando, ritorniamo al qui e ora. Possiamo tornare al respiro, ai punti di contatto del corpo sul cuscino o sul pavimento. I cinque sensi ci aiutano ad aggrapparci al qui e ora con molta più facilità, soprattutto se la mente è molto attiva.
Quello che vi chiedo di fare è ripetere a voi stessi, nella vostra mente,
Oggi decido di accettarmi così come sono
Oggi decido di amarmi così come sono
Proviamo a ripetere queste frasi. All’inizio sarà magari qualcosa di meccanico, ve le ho dette io. Magari stridono un po’. Noi continuiamo.
Oggi decido di accettarmi così come sono
Oggi decido di amarmi
Mentre ripetiamo queste frasi, proviamo a sentire cosa succede nel corpo e nella mente. Sono a mio agio, non sono a mio agio, mi va di ripeterle, non mi va di ripeterle, arriva qualche pensiero. Semplicemente osservo, non seguo questi ragionamenti, non spiego perché il corpo reagisce in un modo o perché arriva un determinato pensiero. Non è il momento, non è questo lo scopo. Noi osserviamo.
Oggi scelgo di accettarmi così come sono
Oggi scelgo di amarmi
Sono degna/o di essere amata/o
Sono unica/o
Forse possiamo addirittura andare oltre e dire
Io sono fatto/a di amore
Poi prendetevi il tempo di fare uno o più grandi respiri, respiri molto profondi. Inspirando gonfiate prima l’addome e poi il petto, ed espirando sgonfiate prima il petto e poi l’addome. Respiro e lascio andare eventuali pensieri o tensioni e torno in contatto con quell’amore che sono, con la scelta di amarmi e di accettarmi, oggi, così. Così come sono, con quello che sento, con la fatica o senza fatica, con o senza turbinio mentale. Faccio ancora dei grandi respiri. In questi respiri sempre più profondi faccio in modo che l’amore si connetta con me, che io senta quella parte di me che mi ama così come sono.
Oggi scelgo di accettare me stesso/a
Oggi decido di amare me stesso/a
Sono degno/a di essere amato/a
A ogni respiro cerco di percepire questo amore che provo per me. Magari non tutta me, ma c’è una parte, almeno una, che riesce ad amare in maniera incondizionata noi stessi così come siamo. Cerchiamo di contattare quella parte che sa che siamo degni di amore, che ci accetta così come siamo e proviamo a immaginarci con il respiro che quella parte ci avvolga, ci accarezzi, ci abbracci e magari vada a inondare d’amore anche tutte le altre parti che non sono poi così convinte di essere degne di amore o di andare bene così come sono.
Proviamo a creare uno spazio in cui riusciamo a vedere questa parte che si prende cura di noi, che è in noi e che ci rivolge delle parole.
Ti voglio bene
Sei benvenuta/o
Sei molto particolare per me
Io ti vedo e ti sento
Ti amo per ciò che sei e non per ciò che fai
Mi prenderò cura di te
Ti starò sempre vicino
Non sei mai da solo/a
Puoi fidarti di me
Ti puoi fidare della tua voce interiore
Alcune volte ti dirò di no, proprio perché ti amo, ma non devi più avere paura
Amo la tua vitalità
Sei unica/o e speciale per me
Lasciamo che emerga quello che sentiamo. Possono essere delle emozioni, possono essere lacrime, tensioni nel corpo, pensieri. Va bene qualsiasi cosa. L’importante è disporsi nell’apertura, nel darsi la possibilità di osservare quello che emerge senza l’aspettativa di dover stare o essere in un determinato modo.
Torniamo sempre con l’onda del respiro a sentire di inondarci d’amore e facciamo parlare quella parte che lo sa fare. Diamole spazio, lasciamo andare le altre parti e respiriamo con questa parte che si fida, che sente che siamo degni di amore. Possiamo ancora immaginarla vicino a noi, davanti a noi o dentro di noi, come un’altra persona che ci assomiglia e ci guarda o come una parte del nostro cuore che ci dice
Ti voglio bene
Sei benvenuta/o
Sei molto particolare per me
Ti vedo e ti sento
Ti amo per ciò che sei e non per ciò che fai
Mi prenderò cura di te
Ti starò sempre vicino
Non sarai più da solo/a
Puoi fidarti di me
Alcune volte ti dirò di no, proprio perché ti amo
Non devi più avere paura
Il mio amore ti guarirà
Amo la tua vitalità
Ci prendiamo ancora qualche istante per salutare questa parte che ci ha amato tanto stasera e che ci ama sempre. Possiamo immaginarci di abbracciarla o solo prenderci qualche istante per respirare con lei.
Lentamente torniamo a prendere contatto col nostro corpo, sulla sedia, sul cuscino o appoggiato al pavimento.
Iniziamo a muoverci leggermente, possiamo sgranchire un po’ il collo, le mani, i piedi.
Quando ci sentiamo pronti, con calma, apriamo gli occhi.
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