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Lettera

2021nontitemo n°10

Oggi vi chiedo di immaginare davanti a voi la bambina o il bambino che siete stati all’età di 6/8 anni. Che cosa ha bisogno di sentirsi dire?
Anche se l’idea è quella di non avere ricordi chiari di quel periodo o non avere cose particolari da dire, voi fidatevi del processo. Alcune volte, proprio dove c’è più resistenza c’è qualcosa da ascoltare e cogliere. Potreste aiutarvi con qualche foto, se le avete a portata di mano.
Prendiamoci lo spazio e il tempo per prenderci cura del bambino o della bambina che siamo stati a 6/8 anni. Scriviamo una lettera, scriviamo due parole, mettiamo in luce questo rapporto di cura.
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Buongiorno e buon giorno 10 di 2021 Non Ti Temo.
Siamo a un terzo del percorso. Oggi vorrei proporvi di nuovo una pratica di scrittura. Abbiamo già detto che ricorriamo spesso a questo strumento durante questo mese in cui cerchiamo di riprendere contatto e riordinare le idee per aprirci al nuovo anno. La pratica di oggi è legata a una visualizzazione. Già durante il giorno 4 l’abbiamo fatta con il bambino o la bambina che eravamo a 3 anni. Oggi vi chiedo di immaginare davanti a voi la bambina o il bambino che siete stati all’età di 6/8 anni.

Anche se l’idea è quella di non avere ricordi chiari di quel periodo o non avere cose particolari da dire, voi fidatevi del processo. Alcune volte, proprio dove c’è più resistenza c’è qualcosa da andare ad ascoltare e cogliere. Forse potreste aiutarvi con qualche foto, se le avete a portata di mano: può essere davvero utile tenere la foto di se stessi a 6/8 anni, osservare la foto e quello che accade in noi in quel momento, darci uno spazio in cui semplicemente ascoltiamo senza partire con i ricordi. Anche se i ricordi chiaramente emergono, non attacchiamoci pensieri, giudizi, spiegazioni, poi è successo questo e quello, e nonna Rosetta e zia Concetta… rimaniamo in quello che accade dentro di noi e tra noi e l’immagine del nostro bambino o della nostra bambina a 6/8 anni. È davvero importante trovare il tempo e lo spazio per scriverci, per dirci tutto quello che magari avremmo voluto sentire a 6/8 anni ma che abbiamo scoperto dopo, che abbiamo maturato più avanti. Magari c’erano delle paure, delle situazioni in famiglia, delle insicurezze. Prendiamoci lo spazio e il tempo per prenderci cura del bambino o della bambina che siamo stati a 6/8 anni. Scriviamo una lettera, scriviamo due parole, mettiamo in luce questo rapporto di cura. Se magari non ci sembra proprio niente di definito, immaginiamo semplicemente di stare con quella bambina o con quel bambino. Magari ci ricordiamo quali erano i giochi preferiti di quella bambina o di quel bambino e ce ne prendiamo cura, semplicemente ricordando, semplicemente portando di nuovo alla vita quelle esperienze e quelle sensazioni filtrate dalla consapevolezza dell’adulto che siamo ora. È molto importante da ricordare perché quella bambina o quel bambino ci saranno sempre dentro di noi ma sono una parte, perché poi ci sono tante altre parti e soprattutto c’è l’aspetto adulto di noi che ha tutta un’altra serie di risorse, comprensione e strumenti che quel bambino o quella bambina non aveva.

Se avete voglia di condividere, anche solo da lontano, la foto della lettera scritta o del vostro quaderno o del vostro momento di pratica, a me fa piacere. Vi aspetto domani e intanto un abbraccio.

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