Sulla morte
Meditazione Guidata n°12
Quanto è difficile parlare di morte nel nostro mondo? Quante parole o locuzioni usiamo invece di dire ad alta voce la parola morte? Come mai fa così paura e può la prospettiva buddhista aiutarci ad affrontarla anche qui ed ora nel mondo Occidentale?
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Siediti in maniera comoda e confortevole, trova una posizione stabile e dedica i primi minuti e sentire il corpo in questa posizione. Rilassati e lascia che l’attenzione si porti al respiro. Inspira e gonfia la pancia, espira e sgonfia la pancia.
La morte è una certezza. Chiunque nasce dovrà poi anche necessariamente morire. Non c’è nessun potere presente nell’universo che può fermare la morte. Tra cento anni, quasi tutti quelli che oggi sono vivi saranno morti. Non possiamo sfuggire alla morte, non c’è nessun luogo dove possiamo trovare scampo. Anche se siamo molto ricchi, anche se siamo forti, anche se riusciamo a raggiungere poteri miracolosi, niente di tutto questo può sottrarci alla morte.
Ogni minuto che passa ci avviciniamo sempre di più alla morte. Ogni respiro che facciamo è un respiro in meno. Da quando nasciamo, il nostro viaggio è verso la morte, anche quando non ci pensiamo, anche quando dormiamo, ci stiamo avvicinando alla morte. Il momento della morte è incerto. Non sappiamo quanto lunga è la nostra vita, l’età non è una garanzia: a volte i bambini muoiono prima dei genitori. Lo stato di salute non è una garanzia: una persona in buona salute può morire prima di una persona malata. I progetti futuri non sono una garanzia: posso morire prima di averli portati a termine.
I motivi che ci portano alla morte sono numerosi, quelli che ci mantengono in vita pochi: incidenti, catastrofi naturali, malattie; addirittura fattori che in alcuni casi aiutano a rimanere in vita, come il cibo, le case, le medicine, possono diventare in altri momenti cause di morte. Il nostro corpo è molto fragile. Se ci pensiamo, perfino grandi alberi, intere foreste, pianeti vengono distrutti. Il nostro corpo in confronto è molto più fragile e non durerà a lungo.
L’esperienza della morte si affronta da soli. Non c’è nessun oggetto, ricchezza o possedimento che può aiutarci, nessun parente o nessun amico. La nostra esperienza della morte non può essere condivisa. Sperimenteremo la morte da soli.
Sapendo che morirò sicuramente, posso rendere ogni giorno speciale. Ieri è scivolato via. Non posso fare più niente con quello che è accaduto fino a ieri. Domani non lo conosco, ma questo giorno sì, è mio e lo posso usare. Oggi posso rendere felice qualcuno. Oggi posso aiutare qualcuno. Oggi posso renderlo speciale per me, per chi mi sta accanto. Oggi posso renderlo speciale perché potrebbe essere l’ultimo. Voglio ricordare quanto più possibile che mi sto avvicinando alla morte. Quando sarà il momento voglio morire con un senso di soddisfazione, sapendo di aver vissuto una vita piena di significato.
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