I pensieri
Kids n°7
Cosa succede quando abbiamo dei pensieri o delle emozioni oppure è successo qualcosa che ci fa stare poco bene? Anche questo fa parte della nostra mente, ma l’errore più comune è pensare che i nostri pensieri e le nostre emozioni siano la nostra mente.
La sezione Kids nasce per raccogliere brevi racconti ed esercizi di mindfulness adatti ai più piccoli.
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Abbiamo visto che concentrarsi sul respiro e allenare la nostra mente a fare una cosa sola è importantissimo per allenare la nostra felicità e quindi per stare meglio. Cosa succede quando invece abbiamo dei pensieri o delle emozioni oppure è successo qualcosa che ci fa stare poco bene… anche questo fa parte della nostra mente, ma l’errore più comune è pensare che i nostri pensieri e le nostre emozioni siano la nostra mente, siano noi. In realtà, è diverso: noi abbiamo la capacità di provare tantissime emozioni diverse e di fare tantissimi pensieri diversi, però non sono noi. Quando io sono arrabbiata, non sono la rabbia: in quel momento sto provando rabbia, ma sono qualcos’altro. E’ come se fosse un cielo: io sono il cielo azzurro e davanti al cielo possono passare tantissime nuvole diverse. Ci sono delle nuvole belle e cicciottose, flaffose, e mi picciono: sono dei bei pensieri o delle belle emozioni. Altre volte, invece, ci sono nuvole un po’ grigie e forse sembra che stia per piovere e io mi sento triste e mi sento scoraggiata. Oppure, altre volte c’è nebbia e confusione e uno dice “Non so come sto, non so cosa devo fare”. Altre volte c’è il temporale e ci sono le lacrime. L’importante è rendersi conto sempre, ogni volta, che io rimango il cielo. Se noi lo osserviamo un pochettino questo cielo vediamo che ogni tanto c’è il sole, ogni tanto ci sono le nuvole, ogni tanto c’è la pioggia, ma il cielo è sempre lì, è sempre uguale: cambiano le nuvole che passano davanti, quindi cambiano le luci, i colori, la temperatura. È importantissimo ricordarsi questo perché ci mostra anche che quelle nuvole non sono perenni, non rimangono sempre nel cielo, ma che un giorno c’è il sole, un altro giorno piove, magari piove anche il secondo giorno ma un pochino meno e poi il terzo giorno c’è di nuovo l’azzurro. Questo vale sia per il cielo che per le nostre emozioni o i nostri pensieri. Se invece noi facciamo l’errore di pensare di essere la nuvola o di essere l’emozione o di essere il pensiero, è come se venissimo risucchiati in quella nuvola. Diventa tutto molto più grande, tutto molto più difficile da affrontare. La meditazione e l’ascolto della nostra mente, il chiederci come sta il nostro cuore, aiutare la mente ad addomesticarsi e quindi a far sedere questa scimmietta nelle nostre braccia, ci aiuta anche ad accorgerci di quando c’è un’emozione molto forte e a ricordarci che è solo un momento e che passerà. È importante un’altra cosa: non cerchiamo di scacciare le nuvole che non ci piacciono. Con il cielo è impossibile. Alcune volte vorremmo il sole e piove. Che cosa facciamo? Ci sono i balli propiziatori per cercare di far tornare il sole o quelli al contrario per far piovere quando magari c’è bisogno di acqua nella terra, ma in realtà il cielo fa come si sente e noi non abbiamo alcuna voce in capitolo. Più ci accaniamo e ci arrabbiamo contro le nuvole che non ci piacciono, più diventa difficile, più diventa brutta la pioggia, più diventa freddo il freddo. Questo è importante da capire perché noi abbiamo la possibilità di affrontare ogni tipo di nuvola, anche quelle più brutte, in maniera costruttiva e positiva. Se invece carichiamo tutto quanto di altra tristezza o altra negatività, diventa tutto più difficile e soprattutto non cambia, non riusciamo a spostare tutte queste nuvole. Se ci sono le nuvole brutte o tristi non vanno bloccate: dobbiamo ricordarci che dureranno per un breve periodo e meno ci aggrappiamo a quella nuvola più è facile che vada via. Sapete che anche in questo serve l’allenamento e la meditazione? Perché ancora una volta ci serve parlare della nostra mente scimmia. Avete presente quella storia che raccontava della scimmia che per mangiare la banana infila la mano in una trappola? La riesce a infilare perché la manina è magra, passa tra le due stecche di questa trappola, afferra la banana però la banana è grande, non passa assolutamente indietro tra le stecche della gabbia e quindi lei rimane intrappolata perché non riesce a mollare la banana. Basterebbe aprire la mano, lasciare la banana dov’è, togliersi dalle stecche della gabbia e scappare via, ma non ce la fa perché si aggrappa così forte a quella banana e non la vuole lasciare andare che si intrappola da sola. È esattamente quello che facciamo noi quando ci aggrappiamo ai nostri pensieri o alle nostre emozioni senza renderci conto che siamo il cielo dietro a quelle emozioni. È come se ci infilassimo nelle nuvole o tenessimo la banana senza lasciarla andare. È per questo che è importante imparare a osservare la nostra mente, perché più la osserviamo, più la addomestichiamo, più riusciamo a dirci “Ahi ahi, sto proprio facendo come quella scimmia perché non la voglio lasciare andare questa banana, eppure se io aprissi la mano potrei liberarmi e stare meglio, quindi arrivare alla felicità profonda invece che alla sofferenza”.
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