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Accogli la paura

Accogli la paura

Meditazione Guidata n°15

Alcune volte dentro di noi ci sono delle emozioni o delle sensazioni che sono più difficili, che forse non vorremmo ma fanno parte di noi, che se ci sono hanno il diritto al loro spazio, al loro ascolto. La paura è tra queste…

Se provi l’audio, ti suggerisco di farlo in un momento di calma, con le cuffie e di rimanere apert* a qualsiasi esperienza. Fammi sapere com’è andata!

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Ci sediamo e ci prendiamo, come sempre, qualche istante per prendere consapevolezza della nostra posizione, dei punti di contatto del nostro corpo, di come è il nostro respiro. Ascoltiamolo per qualche istante senza chiedergli niente, solo osservando com’è. Può essere corto, profondo, di pancia, di petto: va bene in qualsiasi modo. È più importante essere lì per osservarlo che non cercare di controllarlo o, peggio, di giudicarci perché non è come desidereremmo.

Alcune volte, così come il respiro, dentro di noi ci sono delle emozioni o delle sensazioni che sono più difficili, che forse non vorremmo ma fanno parte di noi, che se ci sono hanno il diritto al loro spazio, al loro ascolto. La paura è tra queste. Quella di questi giorni è una paura particolare perché è una paura che nasce dall’incontro con l’altro, che è una delle nostre caratteristiche. È legata al nostro essere umano e quindi essere sociale. È una paura che si insinua nelle riunioni, nel cinema, in qualsiasi altro ambiente dove non ci siamo solo noi. Arriva da un virus, che arriva da lontano. C’è paura di stare male, di ammalarsi o di far ammalare e di far star male.

In questi momenti abbiamo la possibilità di incontrare un’emozione che fa parte di noi, che in realtà è preziosa perché la paura ci ha permesso di evolvere, di scegliere, di metterci al sicuro. Non ha solo una faccia cattiva e da scacciare. Proviamo a stare con il nostro respiro, con l’attenzione al nostro corpo e con la possibilità di stare con questa paura. Non ci stiamo chiedendo di scacciarla, non ci stiamo chiedendo di fare finta che non ci sia, anzi, di invitarla a esserci. Forse una parte di noi ancora non ha realizzato completamente: si sta a casa, c’è meno gente in giro. Ci credo, non ci credo, ci stanno strumentalizzando. Provo a stare con questa sensazione di paura e di non sapere. Non so cosa pensare di tutto quello che sta succedendo, anche perché non ho tutte le informazioni corrette, ma mi apro alla possibilità di stare e di accettare la situazione, di non cercare di capire ma di stare, stare in contatto con me. Posso scegliere di conoscere me, di fidarmi di me e di guardare le mie paure lasciandole esattamente lì dove sono. Posso scegliere di amarmi e di accettarmi anche provando paura. Non è un modo di rassegnarsi, non vedere o non fare, anzi, più abbraccio come sto e quello che provo, più ho la possibilità di entrare in un dialogo e in un contatto profondo con quello che sento e quindi con me. La paura, biologicamente, ha il ruolo di proteggerci: innesca delle reazioni molto forti nel nostro corpo, influenza la nostra percezione. La paura ci sussurra qualcosa all’orecchio e ci fa mettere in dubbio tutto e scatena gli ormoni, l’ansia, i pensieri che arrivano a scenari apocalittici. Posso costruire un rapporto sano con la paura. È proprio in questi momenti che abbiamo la possibilità di stare, di imparare a rilassarci senza avere tutto sotto controllo, perché il futuro è incerto e non posso fare programmi. È una grande lezione. Ho la possibilità di stare in questo spazio sospeso e incerto, che in realtà c’è sempre solo che adesso riusciamo a percepirlo in maniera più netta ma la vita è sospesa e incerta in ogni istante, anche se possiamo viaggiare e magari programmiamo le vacanze di Natale. Questo è un momento in cui abbiamo l’occasione di rendercene conto, di rendercene davvero conto, quindi può essere un grande momento di pratica e un grande momento in cui imparo a rilassarmi con quello che c’è, a lasciare che le cose siano come sono senza cercare di capirle, spiegarle o cambiarle, ma solo facendo lo spazio dentro di me per accogliere come sto e per rilassarmi con tutto quello che c’è, così com’è.

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