Buongiorno e ben tornati al giorno 2 di 2021 Non Ti Temo, il nostro mese per riprendere contatto, riordinare un po’ le idee e processare quello che è accaduto in questo 2020 per aprirci al nuovo anno. Oggi vorrei parlare con voi di rumore. Ci sono tanti tipi di rumore, rumori interni, rumori esteri. In questo momento vorrei che ci concentrassimo su tutti i rumori esterni che fanno parte della nostra vita e della nostra quotidianità. Ci sono sicuramente le macchine, i clacson, tutte quelle distrazioni che ci interrompono durante la giornata: il campanello, il telefono, la televisione, anche le altre persone purtroppo in alcuni casi. Se tutte le giornate sono troppo rumorose, però, non riusciamo a trovare uno spazio di quiete per ascoltare quello che accade dentro e il rumore che abbiamo all’interno e passare da fuori a dentro.

Tutti noi abitiamo in un ambiente molto rumoroso: ci svegliamo con il suono della sveglia, ascoltiamo la musica, abbiamo il cellulare con un sacco di notifiche, ci sono i clacson e altri mille tipi di stimoli uditivi che ci accompagnano durante la giornata, ma non solo. Abbiamo anche tantissime distrazioni: quanto è difficile al giorno d’oggi stare concentrati a fare una cosa senza distrazioni per un’ora soltanto? Provate a pensarci un istante.
Molto spesso tutte queste distrazioni fatto dilatare enormemente i tempi con cui portiamo a termine il nostro lavoro o un compito. Alcune di queste distrazioni sono nostre, magari facciamo più cose insieme. Ad esempio, mentre puliamo abbiamo qualcos’altro. Abbiamo una serie di stimoli che creano rumore, alcuni li possiamo scegliere, altri no. Il problema è che ognuno di questi rumori è un input, è un segnale per noi, e siamo così impegnati a processare tutti questi segnali che in realtà non abbiamo realmente il tempo di farlo, non stiamo mai un istante nel silenzio, abbiamo costantemente qualcosa davanti agli occhi o nelle orecchie e questo cambia moltissimo la qualità della nostra vita e la possibilità di essere davvero presenti. Questo non significa che dobbiamo trasferirci in un eremo, anche perché purtroppo anche nell’eremo ci sarebbero rumori e distrazioni, magari di altro tipo, ma è importante rafforzare questa consapevolezza: prendere contatto con tutti i rumori e cercare di capire come abbassare questo rumore. Il rumore in sé non è negativo, non dobbiamo pensare che se fossimo appunto nell’eremo o in un ritiro andrebbe tutto bene: anche lì ci sarebbero altri rumori e la nostra mente risponderebbe in qualche modo. Per chi ha fatto qualche ritiro di meditazione, sicuramente il passaggio dai giorni o le settimane di ritiro al rientro alla quotidianità può essere difficoltoso proprio perché cambia il livello di rumore, però il segreto non è cercare il posto più silenzioso al mondo, ma portare consapevolezza e attenzione a questo rumore, a come lo viviamo, agire e scegliere quanto rumore vogliamo o possiamo ridurre nelle nostre giornate. Si può vivere con un animo tranquillo, con un animo sereno, anche nella quotidianità, quindi senza che spariscano i clacson, senza che sparisca il telefono, senza che spariscano i vicini. Questa è la vera sfida: rimanere calati nel mondo e rimanerci tranquilli e sereni. Tutto quello che percepiamo, tutto quello che colleghiamo ai rumori o alle distrazioni fa parte di noi, possiamo osservarlo e quindi in questo senso i rumori e le distrazioni diventano parte del nostro percorso di crescita. È chiaro che ci dobbiamo prendere lo spazio per vedere cosa accade, per notare il rumore, vedere quando ci dà più fastidio, vedere come reagiamo, che sensazioni sono legate a questo fastidio.

Questo è l’invito che voglio farvi oggi: prestate attenzione al rumore attorno a voi, a come rispondete a questo rumore. Raccontatemi, raccontatevi, scrivete, fatemi sapere sui social o via messaggio come avete deciso di intervenire, cosa avete scoperto e come potete abbassare questo rumore che c’è attorno per ascoltare meglio come state o che rumori ci sono dentro.