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2021nontitemo_traguardi

Dialogo interno

2021nontitemo n°16

Se io non sto bene con me, se io mi tratto male, se io mi giudico, se io non mi ascolto, se io non mi prendo lo spazio e il tempo anche per accettare ogni tanto di sbagliare, come faccio a essere tollerante, aperta e gentile con gli altri?
Oggi ci dedichiamo al nostro dialogo interno.
Passiamo tantissime ore della giornata a parlare con gli altri, ma ancora di più è il tempo che trascorriamo a parlare a noi stessi. Magari non lo facciamo a voce alta ma lo facciamo. C’è sempre un continuo dialogo interno che analizza, che spiega, che si sovrappone a quello che facciamo, a quello che diciamo, a quello che proviamo.
È molto importante rendersi conto di che tipo di relazione stiamo instaurando con noi stessi. Ne parliamo nell’audio di oggi e in un approfondimento dedicato che uscirà a gennaio.

Leggi la trascrizione della puntata

Buongiorno e buon sedicesimo giorno di 2021 Non Ti Temo.
Proprio l’altro giorno abbiamo parlato dell’importanza di lodare e stimolare le persone attorno a noi per i propri valori, per le proprie capacità per i propri pregi. Il modo in cui ci rivolgiamo agli altri, il tono della nostra voce, il sorriso sulle labbra, le intenzioni mettono la base per la relazione stessa e penso che su questo siamo un po’ tutti d’accordo e abbiamo tastato con mano come il tono e il modo in cui si dicono le cose possano avere conseguenze diametralmente opposte.
Oggi vorrei che questa stessa consapevolezza fosse rivolta a noi e al rapporto che abbiamo con noi stessi. Noi passiamo tantissime ore della giornata a parlare con gli altri, ma ancora di più è il tempo che trascorriamo a parlare a noi stessi. Magari non lo facciamo a voce alta ma lo facciamo. C’è sempre un continuo dialogo interno che analizza, che spiega, che si sovrappone a quello che facciamo, a quello che diciamo, a quello che proviamo. Allo stesso modo delle parole che usiamo con gli altri, così sono importanti le parole che usiamo con noi. Alcune volte, ad alta voce scappa un Accidenti, sono il solito sbadato oppure Ecco, la solita imbranata oppure Ho la testa vuota. Tutte queste micro-esclamazioni sono magari diventate anche parte di un’abitudine, non ci facciamo neanche più caso e sembrano quasi vuote di significato. Oggi è la giornata in cui prestiamo attenzione: prestiamo attenzione a come ci parliamo, a quello che ci diciamo, ai commenti che facciamo senza voce o con la voce. È molto importante rendersi conto di che tipo di relazione stiamo instaurando con noi stessi, perché io posso meditare ogni giorno, fare mezz’ora di pratica e poi passare il resto delle 23 ore e mezza (a parte quelle in cui dormo) a giudicarmi, criticarmi, condannarmi. È proprio qualcosa di fondamentale: la relazione che abbiamo con noi stessi è la base che arriva prima di qualsiasi altra relazione. Se io non sto bene con me, se io mi tratto male, se io mi giudico, se io non mi ascolto, se io non mi prendo lo spazio e il tempo anche per accettare ogni tanto di sbagliare, come faccio a essere tollerante, aperta e gentile con gli altri? Magari lo sarò con le persone un po’ più lontane, quelle che mi possono dare “meno fastidio”, ma… con le persone vicine, con le relazioni più importanti?

È proprio quando riusciamo a entrare dentro ai nostri difetti, alle nostre difficoltà, alle nostre debolezze, non per tollerarle e passarci sopra ma per prenderne consapevolezza e accogliere quello che riusciamo e quello che non riusciamo a fare durante il percorso per crescere e migliorare determinati aspetti… solo quando tocchiamo con mano questa cosa su di noi possiamo davvero riversarla agli altri. Io non posso condannarmi per ogni minimo errore, per ogni sbadataggine o imprecisione e pensare di farlo solo con me. Oggi passo indietro, oggi sento e ascolto come mi parlo. Possono servirci la carta e la penna perché se vi accorgete di qualcosa potete appuntare la frase e magari darle una svolta e dire Ok, mi sono appena accorta di aver avuto un dialogo interiore veramente critico, veramente giudicante. La prossima volta proverò ad andarci più leggera, può capitare, sono nel percorso. Non è che appena decido, track, cambia tutto: devo darmi anche il tempo di metabolizzare e di sperimentare.

Spero che oggi, per voi, ci sia il tempo di sperimentare come vi parlate. Rallentate dove potete, sentite che cosa accade dentro di voi e in questi dieci minuti provate a riflettere su che cosa significa dialogo interno e rapporto con noi stessi.

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